Permanenza del Covid 19 sulle superfici e in aria
Uno degli interrogativi più pressanti che sta affliggendo chi si occupa di sicurezza del lavoro oggi riguarda i protocolli di sanificazione contro il contagio da Covid 19.
In particolare il problema assilla responsabili sicurezza di società di trasporto pubblico, uffici pubblici, servizi alla persona e al cittadino…ma non solo.
Gli interrogativi più frequenti sono :
“Ogni quanto va fatta la sanificazione e la pulizia delle superfici ?”
“Devo aereare i locali ? Con quale frequenza ?”
“Per quanto tempo il virus è attivo sulle superfici ? E quanto in aria?”
Rischi Nascosti
E’ ovvio che queste informazioni non si trovano su Facebook da parte dei “esperti tuttologi” , ma purtroppo i social sono , spesso, veicolo di comunicazioni erronee o non corrette e possono scatenare comportamenti pericolosi , sia nel sottostimare che nel sovrastimare le reali condizioni di pericolo.
Ad esempio , ci preoccupiamo spesso di porre delle barriere anti droplet alle reception aziendali dove la persona addetta al ricevimento può venire in contatto con personale esterno.
Non ci preoccupiamo pero’ del contatto che chi opera al ricevimento in azienda può avere con pacchi e corrispondenza consegnata a mano da corrieri e vettori che , per piccoli pacchi e lettere, non passano da magazzino accettazione merci e quindi consegnano a mano all’ingresso uffici o reception principale.
Il rischio è nascosto sulla persistenza possibile del virus sugli involucri della corrispondenza e sul cartone dei pacchi.
Occorrerebbe quindi ricevere i pacchi indossando guanti monouso per la loro manipolazione e apertura , smaltire l’imballo esterno come indifferenziato insieme ai guanti usati e procedere a lavarsi le mane o sanificarle con gel a base alcolica.
Perchè ?
Per capirlo ènecessario ricercare sui siti delle principali pubblicazioni mediche ; Il New England Journal of Medicine e The Lancet sono due riviste universalmente riconosciute come affidabili e WebMD ,sebbene a livello più divulgativo, è pure una fonte online degna di credito.
Dalla lettura degli articoli (i cui link sono riportati a fondo del testo) si può desumere che la persistenza del virus Covid 19 sulle superfici può essere stimata nei tempi che trovate nell’elenco di seguito.
Il virus sulle superfici
Dalla lettura degli articoli (i cui link sono riportati a fondo del testo) si può desumere che la persistenza del virus Covid 19 sulle superfici può essere simata nei tempi che trovate in elenco:
Superfici Metalliche (come maniglie metalliche, gioielli, infissi…): 5 giorni
Legno (mobili) : 4 giorni
Materiali plastici (strutture presenti su mezzi pubblici , metropolitana, sedili , attrezzature, pulsantiere…) :dai 2 ai 3 giorni
Acciaio inossidabile (lavandini in cucina, pentole…):dai 2 ai 3 giorni
Cartone da imballaggio (scatole usate in spedizione) :24 ore
Rame (spiccioli, componentistica elettrica non protetta…): 4 ore
Alluminio (contenitori, lattine…) :da 2 a 8 ore
Vetro (bichcieri, bottiglie, finestre io porte a vetri…):fino a 5 giorni
Ceramica (tazze, stoviglie) : 5 giorni
Carta (buste, lettere, giornali…) : dati che variano da pochi minuti a 5 giorni
Sempre ai link allegati potrete leggere pero’ che non sempre la permanenaza del virus sulle diverse superfici è direttamente collegata alla possibilità di contagio : sull’articolo di “The Lancet” è riportato infatti che il virus non risultava attiv su carta e tessuti cartacei dopo 3 ore e su legno e tessuti non oltre i due giorni…
Per quanto riguarda la persistenza in aria , si nota che il virus resta sospeso per poco tempo in aria (è vevicolato dalle goccioline di saliva ,o, come si dice, dal droplet ) e pertanto tende a depositarsi a terra o sulle superfici abbastanza rapidamente: il cambio aria da una finestra aperta è quindi una misura efficace a far decadere la pericolosità del virus in un ambiente che è stato frequentato da persone potenzialmente infette.
Il valore dell’informazione verificata
Abbiamo riportato queste informazioni e le fonti ufficiali, indirizzando i lettori ad articoli di letteratura medica, proprio allo scopo di diffondere una cultura sull’informazione scientifica che dovrebbe essere alla base di ogni approccio alla sicurezza in ambito di rischio batteriologico .
Gli articoli scientifici possono servire a valutare l’adeguatezza di misure di pulizia , sanificazione mirata al tipo di materiale e attuata con una frequenza tale da inbire il più possibile la diffusione del virus, anche se non sempre possono fornire indicazioni o istruzioni operative specifiche (che andranno progettate tenendo conto di molti fattori specifici dell’attività in esame).
Lo scopo di quetso articolo è quindi quello di indirizzare a fonti validate .
Vogliamo anche lottare contro l’informazione scorretta o sbagliata, basata spesso più sull’incompetenza e l’ignoranza e, a volte, su faziosità o preconcetti : l’unico modo è ricolgersi a fonti qualificate, diverse e accreditate , in modo da ridurre anche il rischio di accedere ad un’informazione che potrebbe essere pilotata da interessi economici o politici .
La RETE ci consente di fare tutto questo,ma è solo la nostra intelligenza e la nostra serena capacità di giudizio che possono portarci ad adottare medoti di informazione e di reperimento dei dati affidabili e da fonti obiettive.
Gli articoli scientifici
Stability of SARS-CoV-2 in different environmental conditions – The Lancet Microbe
https://www.thelancet.com/journals/lanmic/article/PIIS2666-5247(20)30003-3/fulltext
Aerosol and Surface Stability of SARS-CoV-2 as Compared with SARS-CoV-1 | NEJM
https://www.nejm.org/doi/10.1056/NEJMc2004973
Coronavirus and Surfaces: How Long Does COVID-19 Live on Surfaces?
https://www.webmd.com/lung/how-long-covid-19-lives-on-surfaces