Proprio oggi (20 gennaio 2025) su una versione web di un quotidiano nazionale , il Resto del Carlino , vedo una notizia :”tremila euro al mese , ma non trovo nessuno” https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/caccia-al-personale-tremila-8e39760b
Si tratta di un imprenditore del riminese che lamenta difficoltà nel trovare personale.
E ovviamente si comincia la litania dei giovani che non hanno voglia di lavorare e simili.
OFFERTE DI LAVORO …TRASPARENTI
Poi però leggendo l’articolo si scopre che , in realtà , lo stipendio iniziale è di 1700 euro /mese e può arrivare a tremila con mansioni diverse e “i profili più qualificati arrivano a 3000 euro al mese”. Ah, quindi non tutti…solo alcuni …e come ci si arriva a 3000 euro al mese ? in quanto tempo il profilo viene giudicato “qualificato” per tale livello di stipendio ?
Ma allora o il titolo dell’articolo è fuorviante o c’e una certa disonestà di fondo.
Perché , caro imprenditore che ti lamenti che i giovani non hanno voglia di lavorare, tu , in realtà non stai offrendo un posto da operaio a 3000 euro al mese , ma ad uno stipendio medio , in linea (forse appena superiore) alla media di contratti simili.
E qui scatta il solito inghippo: gli imprenditori si lamentano che non trovano lavoratori ,ma il loro impegno , misurato in termini economici è sempre lo stesso (…e scarso) , salvo poi millantare che, anche di fronte ad offerte luculliane, i giovani non si presentano.
IL COSTO REALE DELLA VITA
Il problema di fondo è che si continua a tarare gli stipendi sulle medie di mercato , sui valori economici e statistiche di retribuzione che non sono aggiornate , non tanto sulle retribuzioni , appunto, ma sulle spese necessarie.
I continui aumenti dei costi di carburanti, affitti ,generi di vestiario, servizi sono alla base dell’impossibilità di considerare uno stipendio di 1500-1700 euro al mese come sufficiente e dignitoso .
Intendo dire che oggi , per esempio, devi avere cellulare , connessione internet, computer perché sei obbligato anche solo per l’accesso a determinati servizi pubblici ..come accedere con lo spid al tuo fascicolo sanitario , ad esempio.
Ovviamente, a meno di non avere casa nelle immediate vicinanze della sede di lavoro (che , specie per industrie produttive , si trova in periferia) devi avere usare mezzi pubblici e se i mezzi non sono sufficienti , devi spendere il trasporto privato (bollo , carburante, etc…)
L’affitto e le spese di casa sono elevate .
Le assicurazioni poi stanno aumentando in maniera scriteriato loro premi su case e auto se hai la “fortuna” di abitare in zone che magari sono state colpite dall’alluvione (Romagna ed Emilia9 o semplicemente in aree ad elevato traffico veicolare.
I costi energetici e le bollette sono aumentate
DIGNITA’ E’ ANCHE SPERANZA
Uno stipendio di 1700 euro /mese può essere dignitoso se sei single e se magari non paghi l’affitto perché abiti con i genitori o hai ereditato la casa di famiglia ….
In sostanza non si capisce che l’attuale esborso per spese non voluttuarie, ma necessarie ed obbligate è aumentato tantissimo rispetto all’incremento medio dei salari che, anzi, sono diminuiti.
Una giovane coppia con un solo stipendio deve fare parecchi sacrifici e rinunce e sicuramente non riesce a risparmiare nulla , una famiglia di tre persone non arriva a fine mese.
Manca una chiara consapevolezza di quanto effettivamente costa la vita e di come i salari attuali sono insufficienti a dare alle persone una vita dignitosa.
Dove per me “dignità” dell’esistenza vuol dire anche avere la concreta possibilità di realizzare i propri sogni o almeno avere la speranza di farlo.
Il dramma sta qui : una classe politica e imprenditoriale incapace di comprendere che l’attuale valutazione del costo del lavoro è tale da uccidere ogni forma di speranza per i giovani, ma anche per i meno giovani.
Si perché il Valore delle persone è sempre meno considerato e sempre maggiormente minacciato.
UNA SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE
Il problema è culturale , oltre che economico.
Se questa società non riesce a creare speranza nei giovani attraverso anche un maggior riconoscimento economico , l’impossibilità di una più equa ridistribuzione della ricchezza porterà alla progressiva messa in via di estinzione di una figura essenziale per la nostra società ed i l modello economico occidentale : il consumator e.
Già oggi ci sono segni inequivocabili della progressiva scomparsa del “consumatore” : non si vendono più auto, non solo le elettriche ,ma tutte: non è che costano troppo rispetto alla stipendio medio di un lavoratore dipendente ?!?!
La società consumistica ci considera non in quanto persone ,ma solo in quanto in grado di spendere soldi. Siamo , scusate la brutta immagine metaforica , delle vacche da mungere , in ogni modo e in ogni occasione.
E lo Stato con la fiscalità aggressiva non è da meno. Non lo sono nemmeno le istituzioni locali che devono in qualche modo finanziarsi, recuperare costi e raccogliere soldi (vogliamo parlare degli autovelox disposti in via di scorrimento veloce ….?) .
Il vero problema è che, se si estingue il consumatore, ovvero se non ci sarà più reale possibilità di acquisto da parte delle persone, si rischia un regresso economico pazzesco, il crollo della società consumistica, con il conseguente disastro economico finanziario globale ed una regressione socio cultutraek ed economica da post invasioni barbariche !
Qualcuno potrebbe criticarmi e sostenere che le mie deduzioni sono abbastanza qualunquiste …pososo accettare una critica in tal senso ,ma solo se poi mi si dimostra con i fatti che ci si sta muovendo e agendo in maniera opposta al mainstreaming della valutazione economica delle persone.
Come ? Per esempio cercando di favorire le aziende con sgravi fiscali , crediti di imposta e misure meno vessatorie a livello fiscale a indirizzare verso un aumento salariale il loro investimento economico aziendale.
Valorizzando meglio le spese per famiglia, valutando quindi quanti e quali sono i costi che vengono sostenuti in ogni casa italiana e di quanto stia calando la possibilità di risparmio per i singoli cittadini.
Cercando di sfavorire la finanza creativa di certi speculatori industriali che poi falliscono non pagando fornitori, stipendi e debiti …salvo poi riaprire con prestanome consenzienti dopo qualche mese avendo azzerato , con un” concordato in continuità”, i loro impegni economici .
Ci vuole impegno e coraggio per cambiare le cose ..e concretezza: lamentarsi che nessuno si presenta per un lavoro da 3000 euro al mese, quando poi nella realtà se ne offrono solo 1700 non solo è puerile, ma anche scorretto.